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Appunti di un pianista yogico (parte2)

Come promesso, ecco qualche aggiornamento relativo alla giornata di ieri domenica 8 ottobre 2023. Per me è stata una giornata importante, perché ho lavorato su degli importanti blocchi emotivi. ovviamente tali blocchi riguardano la mia persona e magari sembrano ridicoli ad altre persone, ma l'importante è non sentirsi giudicati dagli altri e andare avanti per la propria strada. Il primo compito che mi era stato affidato è stato chiudere le tubature di una casa in alta montagna, la casa è gelida ma la giornata era molto calda, tutto intorno la vegetazione è quasi selvaggia e rigogliosa, c'è molto verde e molta umidità. In quelle condizioni una persona che abbia una sensibilità per yoga o per le energie sottili non può che stare senza scarpe, ci sono troppe sollecitazioni dalla natura e siamo chiamati a ricongiungerci con essa. Il secondo compito che mi era stato affidato è stato quello di individuare il filo spinato nascosto sotto alle foglie del bosco, poiché relativo ad una staccionata che nel frattempo è marcita in vari punti e si è nascosta nel sottobosco. Anche in questo caso il compito non è stato facile, ma ricordavo che da bambino facevo lo stesso per diversi kilometri e percorrevo sentieri lunghissimi a piedi nudi fidandomi ciecamente del mio sesto senso, pertanto ho verificato di non avere perso tale abitudine. Quindi la prima parte della giornata si può riassumere come: ricongiunzione con la natura e con la nostra essenza spirituale. non è facile, ma comunque con un po' di coraggio sono riuscito nell'intento e soprattutto nel tornare bambino, nella vecchia casa di montagna a 1300 Metri SLM

la seconda parte della giornata è invece, inaspettatamente, stata molto diversa.

Si potrebbe intitolare "la presenza nel sociale", in questo caso mi sono spostato assieme ad alcuni cugini più in basso a circa 600 metri SLM quindi in un paesaggio collinare. Avevo espresso il desiderio di camminare senza scarpe intorno ad un aeroporto civile, un percorso di circa 4 km di lunghezza molto frequentato da tutti gli abitanti del posto. Le convenzioni sociali però mi avevano frenato nell'intento. In questo caso ho dovuto fare una valutazione di convinzioni auto-limitanti. Confrontandomi con i miei cugini, ho compreso che le paure erano solamente nella mia testa e così per un momento ho fatto in modo di non pensarci. ho incontrato diverse persone ma nessuna mi ha posto obiezioni poiché non erano paure reali ma solamente immaginarie, o meglio reali solo nella mia testa ma non in quella degli altri. Anche questa è stata una esperienza importantissima per me, appunto di una maggiore presenza nella vita sociale. Poiché ero da solo ho fatto solo qualche foto perché le impressioni maggiori sono quelle depositate nella memoria, mi sono ricordato infatti di una esperienza analoga, nel sociale, che avevo vissuto a 17 anni in baviera, in una scuola di passau, con altri miei compagni di classe. nella foto sotto si vede la "partenza" ovvero l'uscita dalla casa di famiglia, dove inizia la pista che circonda tutto l'aeroporto. Ciò che sembrava impossibile alla fine è stato possibile, ovvero raggiungere il bar e prendersi un caffé!!!

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Commenti: 4
  • #1

    Ilena (lunedì, 09 ottobre 2023 13:48)

    Bravo a volte è più difficile lottare con se stessi ,Uscire dai nostri schemi e rendersi conto che non sono nostri ma li abbiamo acquisiti

  • #2

    Iacopo (lunedì, 09 ottobre 2023 14:53)

    Grazie Ilena, condivido in pieno, grazie ancora! Non è facile, ma adesso ci provo Iacopo

  • #3

    Federico (martedì, 10 ottobre 2023 13:29)

    Bravissimo Iacopo! Una giornata indimenticabile insomma!

  • #4

    Iacopo (martedì, 10 ottobre 2023 16:07)

    Sì è proprio così, e vissuta su più livelli, l'elemento che più la ha contraddistinta è stato un ritorno ad un mondo infantile, lontano da pregiudizi e convenzioni sociali, sono ritornato nella dimensione del gioco, "lila" per dirla con un termine della tradizione yogica. Grazie Federico!